Il territorio della Valsugana Orientale è naturalmente un luogo d’incontro tra il mondo tedesco e la pianura veneta, costellato dalle testimonianze dei reciproci influssi, visibili soprattutto nell’opera dei pittori e dei frescanti che ne hanno arricchito le chiese, le strade, le facciate delle case.
Il fiume Brenta che lo attraversa ne ha disegnato l’aspetto, fonte al tempo stesso di traffici e paure per le ricorrenti alluvioni, localmente chiamate “brentane”. Come tutti i luoghi di passaggio anche la Valsugana è segnata da numerosi castelli, opere di difesa, trincee e forti che si estendono dal mondo romano al primo conflitto mondiale. Qui, durante la Grande guerra, si sono scontrati gli eserciti in sanguinose battaglie di cui il paesaggio conserva profonde tracce ancora oggi visibili.
Questo territorio parla non solo della guerra, ma anche delle fatiche dell’uomo: delle rive faticosamente coltivate a vite o a castagni, di tradizioni ormai perdute come quelle del baco da seta o del tabacco, di altre ancora vive come la secolare usanza dell’alpeggio sui pascoli del Lagorai. Così nei molti paesi della valle sono sorti piccoli musei che raccolgono le testimonianze del lavoro umano, dei suoi attrezzi, della sua cultura.
Non solo tradizioni, ma anche contemporaneità. La Valsugana ospita infatti Arte Sella, uno straordinario intreccio di linguaggi diversi, un fecondo e continuo dialogo tra la creatività ed il mondo naturale che nel corso degli anni ha visto avvicendarsi più di 300 artisti che hanno trasformato la Valle di Sella, una piccola valle alpina, in un luogo di sperimentazione e di crescita creativa.
Il Museo Diffuso della Valsugana Orientale è nato per mettere in comunicazione queste storie, affinché non restino isolate, ma con una sola voce raccontino la storia di questa terra e della gente che la abita.
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